Aspettando i Bisi di Baone vi invitiamo a scoprire le erbette spontanee dei Colli Euganei.
I Bisi di Baone stanno crescendo e potrete gustarli alla 20° edizione della Festa dei Bisi di Baone che si terrà a Baone dal 25 al 30 maggio.
Come rendere saporita l’attesa per i Bisi di Baone? Scoprendo il gusto delle erbe spontanee dei Colli Euganei che sono alla base di molte ricette primaverili della cucina veneta.
Scopriamole insieme!

Tarassaco o Dente di Leone
Taraxacum officinale
Brusaoci, Pissacan”

La mitologia greca racconta che Teseo, consigliato da Hecate, mangiò per 30 giorni di fila solo denti di leone per acquisire la forza necessaria a sconfiggere il Minotauro.
Numerose sono le proprietà del Tarassaco, meglio conosciuto sui Colli Euganei come Pissacan. Il nome dialettale racconta infatti una delle sue tante proprietà, quella depurativa. Ricco di vitamine, digestivo e antinfiammatorio, è tra le erbe primaverili più facili da raccogliere grazie ai suoi  inconfondibili fiori gialli. Da solo, ma anche accompagnato con altre erbette, è uno squisito contorno. Lessato e poi rosolato in padella con aglio e pancetta è un piatto euganeo tutto da gustare. Le foglie tenere sono ideali per comporre una misticanza cruda per un pranzo primaverile.
Cresce spontaneamente sui prati, nelle radure e lungo gli argini dei fiumi dei Colli Euganei.
Questa pianta che cresce spontanea sui prati dei Colli Euganei, ci permette di ritornare bambini. La tradizione racconta che soffiando sul pappo possiamo esprimere un desiderio: con il nostro soffio il desiderio espresso volerà via per avverarsi a breve quando i semi toccheranno terra. Provare per credere!

Ortiche
Urtica dioica
Ortrighe”

Le Ortighe: piante fastidiose e pungenti se vengono a contatto con la nostra pelle, deliziose se cucinate e servite nella nostra tavola primaverile. Ideale per risotti, questa pianta si presta anche essere cucinata con altre erbe per contorni dal gusto amarognolo con cui accompagnare secondi di carne. Ottima anche preparare dei gustosi gnocchi e impiegata, una volta essiccata, per preparare decotti. Da sempre sono conosciute le sue proprietà benefiche e curative. Ricca di acido folico, ferro, potassio e calcio, in passato veniva utilizzata per preparare medicinali, tessuti e tinture. Nella cucina contadina veneta non è mai mancata. Oggi possiamo gustare ancora sulle nostre tavole il sapore di questa primizia primaverile che vanta una storia culinaria antica.
Mi raccomando: non dimenticate i guanti per raccoglierla!

Luppolo
Humulus lupulus
Bruscandolo”

Se diciamo luppolo pensiamo subito alla birra, ma sui colli Euganei è molto di più. Il luppolo selvatico è da tutti conosciuto come Bruscandolo. Cresce spontaneamente sui Colli Euganei, in particolare lungo i fossi, le strade di campagna e le siepi. Ingrediente speciale per preparare una frittata o per preparare risotti e zuppe da servire nei menù primaverili. Gustosi anche se cucinati da soli con un filo di olio dei Colli euganei, presentano un sapore che ricorda gli asparagi. Hanno proprietà rinfrescanti, rinfrescanti e diuretiche. I bruscandoli portano la primavera a tavola e ci permettono di non preoccuparci della dieta in quanto sono ipocalorici.

Pungitopo
Ruscus aculeatus
Bruschi o Bruscansi”

L’aspetto aggressivo e pungente che caratterizza questa pianta nasconde una prelibatezza primaverile. I suoi germogli, conosciuti sui colli Euganei con il nome Bruschi o Bruscansi, sono una prelibatezza della cucina primaverile. A Natale i suoi rami sono utilizzati per comporre splendide decorazioni natalizie dai colori rosso e verde. Nelle campagne euganee i contadini erano soliti nel metterla sulle pertiche di sostegno dei salami per tenere lontani i topi. Proprio l’uso contadino di questa pianta, usata per difendere gli insaccati da sgraditi visitatori, ha determinato il suo nome volgare di Pungitopo. Ingrediente perfetto per risotti e frittate, una volta lessati si accompagnano benissimo alle uova sode.

Raperonzolo
Campanula rampunculus L.
Rampussoi”

Quando si dice “Tempo di Rampussoi” significa che la primavera è alle porte sui colli Euganei. La tradizione veneta vuole che la radice dei Rampussoi, raccolta alla fine dell’inverno, accompagni i primi salami, fatti rigorosamente “in casa”, freschi o cotti ai ferri. In primavera i rampussoi si abbinano molto bene alle insalate con le erbette dei campi. La pianta in questo periodo dell’anno è facilmente riconoscibile dal colore viola bluastro dei suoi fiori, riuniti in grappoli a forma di campanula.

Papavero
Papaver rhoeas
Bignigoe, Rosole, Peverel”

Le piantine di papavero che spuntano in primavera nei campi sono un’ottima verdura cotta.
Le rosole, dal sapore delicato, possono essere mangiate da sole oppure assieme ad altre erbe primaverili. Una volta pulite vanno sbollentante e ripassate in padella con un filo di olio dei Colli Euganei, aglio e peperoncino oppure con burro e formaggio.
Non è semplice trovarle nei campi. Bisogna avere buona memoria e ricordare dove a maggio fioriscono i papaveri! Va raccolta la piantina prima che cominci a sviluppare i fiori, lasciando  la radice nel terreno, per favorire lo sviluppo di una nuova pianta.

Strigoli o bubboli
Silene vulgaris
Scrisioi, Carletti”

Alzi la mano chi da bambino non ha mai giocato con questa pianta in una giornata di primavera. Il calice del fiore a forma di palloncino, se schiacciato, scoppia ed emette uno schiocco. Il suono dà il nome volgare alla Silene Vulgaris che sui colli Euganei e nel Veneto acquista il nome di Carletti o S-ciopeti. Sono tra le erbe primaverili più raccolte nel territorio euganeo. La raccolta deve essere fatta delicatamente, prestando attenzione a non rovinare la pianta madre che primavera dopo primavera ci permetterà di gustarli ancora. Come usarli in cucina? Risotti, zuppe, contorno insieme ad altre erbe, come ripieno per una deliziosa torta rustica, pasta ripiena e come ingrediente speciale per un pasticcio. Si racconta che il nome Silene le sia stato attribuito proprio per la forma del calice gonfio della pianta che ricorda il ventre di Sileno, compagno del dio greco Bacco. Per questo vi suggeriamo di abbinare a un buon piatto a base di Carletti, un ottimo vino dei colli Euganei. Avete solo l’imbarazzo della scelta. Il loro sapore dolce e delicato ricorda quello dei bisi. Aspettando la Festa dei Bisi di Baone vi consigliamo di gustavi il sapore di questa buonissima erbetta selvatica

Regolamento raccolta della flora spontanea commestibile

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