Sprechi a Nordest: spaventapasseri, libri
sulla Mauritania, gara per pupazzi di neve
Gli enti pubblici hanno una fantasia illimitata quando si tratta
di commissionare incarichi esterni, spesso ben retribuiti
VENEZIA – C’è l’esperto incaricato di controllare la fattura dei cappellini per la Protezione civile e c’è lo studio chiamato a realizzare le targhette di una biblioteca; c’è chi deve controllare se nevica e c’è chi si occupa di contare le anguille in fondo ai fiumi.
Studi e indagini commissionate dagli enti pubblici di Veneto e Friuli Venezia Giulia sembrano non conoscere confini, così come la loro propensione per marketing e promozione. A rivelarlo sono gli elenchi delle consulenze esterne relative al 2010 pubblicate nel sito internet del ministero per la Funzione pubblica.
La Provincia di Treviso, per esempio, ha accantonato circa 21 mila euro per far la conta delle anguille nei fondali fangosi dei fiumi della Marca. Sul fronte delle spese per la promozione si segnalano i soldi spesi, sempre dalla Provincia di Treviso, per organizzare una cena di gala al Vinitaly (600 euro) e per sottoporre all’attento sguardo di un “esperto manifatturiero” i berrettini da distribuire alla Protezione civile (1.200 euro). Altri enti pubblici della Marca non sono da meno. Il Centro ricerca per la viticoltura di Conegliano, infatti, per far riordinare una sala in vista di una cena a Farra di Soligo ha sborsato 1.470 euro. Mentre il Parco del Sile ha stanziato 12 mila euro per rifare il look al “sito web” dei parchi del Veneto.
Passando a casi più recenti, Padova dall’11 al 15 luglio ospiterà la “Europeade del Folclore”. La giunta Zanonato ha assunto un organizzatore, bandendo a gennaio un concorso per la figura che dovrà occuparsi della quarantanovesima edizione della manifestazione. Tra i requisiti la laurea in giurisprudenza, conoscenza delle procedure per organizzazione di eventi su suolo pubblico, stage in pubbliche amministrazioni. Compenso lordo 21mila euro, l’incarico è già stato assegnato.
Altro incarico curioso, sempre a Padova, quello affidato allo Studio Eberle lo scorso 27 ottobre e riguardante la “progettazione, consulenza e impostazione grafica della segnaletica all’interno della “sala Carmeli”, una prestigiosa biblioteca da poco restaurata. A quanto pare nessuno nell’amministrazione aveva le competenze necessarie per pensare alle targhette. Allo studio vanno tremila e 25 euro, iva inclusa.
Si scopre che gli uomini di paglia sono tenuti in grande considerazione dalla Provincia di Padova: il Comune di Grantorto si è infatti aggiudicato 400 euro per un “Laboratorio di spaventapasseri”; altri 800 euro sono andati alla pro loco Baone per un concorso sempre di spaventapasseri che si è tenuto nell’ambito della tradizionale “Festa dei bisi”.
A Belluno si è scatenato un dibattito che ha al centro la Nuova impianti sportivi (Nis), società di cui il Comune detiene il cento per cento delle quote ma ora in vendita. La Nis gestisce le strutture invernali ed estive alle porte del capoluogo delle Dolomiti, ma ha dato incarico ad uno svizzero, Gerard Luyet, di preparare un progetto – “Abitare il Nevegal” – per un nuovo complesso che ospiti area benessere, centro commerciale e l’Accademia dell’Ospitalità in partnership con l’Ecole Hôtelière de Lausanne. Sui costi si scontrano opposizione e maggioranza: la prima accusa che per la consulenza svizzera alla fine verranno sborsati tra i 300mila e i 456mila euro, la seconda ribatte che si tratta di 126mila euro, dei quali 120mila arriveranno dal Bim. Altri tempi, tornando al 2010, quelli in cui l’amministrazione comunale di Belluno spendeva 1.200 euro per organizzare il primo concorso di pupazzi di neve.
Il Comune di Venezia ha una serie di spese sul fronte del web: mille euro per la costruzione a aggiornamento di un blog sull’attività della “Consulta delle Cittadine per i tempi, la qualità della vita e la valorizzazione della differenza”, duemila euro per la realizzazione di filmati sull’attività della direzione e la loro pubblicazione su “canali web 2.0 (youtube, facebook, ecc.)”. C’è anche una “lezione di dieta vegetariana”, per la modica spesa di 200 euro.
Al grido di “soldi buttati” anche la Regione Friuli Venezia Giulia finisce messa in croce per le sue consulenze, consultabili direttamente sul sito web dell’amministrazione regionale: alla voce “Trasparenza” possono essere lette 125 pagine con tutte le consulenze attribuite dal 7 aprile 2008 al 23 marzo 2012 con allegato il testo del provvedimento. Si segnalano i 26.370 euro “per affidare contratti di collaborazione a persone fisiche qualificate per verificare se nevica”. A quanti inarcheranno un sopracciglio va poi ricordato che alcuni che avevano ricevuto l’incarico di verificare il livello di precipitazioni in alcune aree, dopo l’esperienza hanno rinunciato a ripeterla sostenendo che il compenso unitario non copriva costi e fatica.
Sotto accusa anche una spesa di 10 mila euro alla voce “Iniziative per la salvaguardia delle biblioteche del deserto della Mauritania”. Il provvedimento però risale al settembre 2009 e si inserisce nella convenzione che la Regione ha stipulato con il ministero degli Esteri per la “Salvaguardia del deserto della Mauritania”. A voler essere proprio pignoli, lo “spreco” avrebbe numeri ancor più consistenti, dato che in tale convenzione il ministero ha investito 600 mila euro, la Regione 147 mila e i partners mauritani 184 mila euro.
Ci sono anche 17 mila euro per studiare la genetica delle trote dei principali bacini della regione e 4 mila euro destinati allo studio della riproduzione della trota fario selvatica. Oltre a 20 mila euro per finanziarie il notiziario “pesca e ambiente”.